Le  chiese parrocchiali di Cassine

Chiesa parrocchiale di Santa Caterina (Sec. XVII)

immagine ingrandita Chiesa Parrocchiale di Santa Caterina - Facciata (apre in nuova finestra)
La chiesa di S. Caterina è parrocchia dal Cinquecento da quando assunse le prerogative dell'antica pieve di Santa Maria oggi non più esistente, a fine Settecento la precedente chiesa di S.Caterina troppo angusta e in pessime condizioni venne riedificata.
La costruzione dell'odierna chiesa parrocchiale di Santa Caterina fu iniziata nel 1776 su progetto dell'architetto Giuseppe Caselli di Alessandria e terminata nel 1790, anche se cominciò a funzionare già nel 1786.facciata in cotto ed ad aula unica è la chiesa più importante del paese nonchè chiesa matrice che prese tutte le prerogative un tempo della pieve di Santa Maria posta fuori dal paese ed ora scomparsa totalmente.
 

 

Chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Lorenzo (Sec. XVII)

immagine ingrandita Il Bosco delle Sorti - Il campanile (apre in nuova finestra)
La chiesa parrocchiale di San Lorenzo, come quella di Santa Caterina, si deve al progetto dell'architetto Giuseppe Caselli eseguito il 2 giugno 1777. La costruzione fu eseguita sulle fondamenta di una precedente chiesa che sul finire del '700 era in condizioni di estrema instabilità.
Il nuovo edificio venne costruito fra il 1777 ed il 1789.
Importante avvenimento per la parrocchia avvenne domenica 8 febbraio 1847 per il trasporto della parrocchia di San Giacomo in quella di San Lorenzo, in modo da incorporare in una sola parrocchia e territorio le due chiese, con il titolo di San LOrenzo e San Giacomo.
La facciata è in cotto e l'interno a forma di croce latina con navata centrale e due navatelle laterali. Oltre ad un semplice altare maggiore, trasformato dopo il Concilio Vaticano II, compaiono quattro altari nelle cappelle laterali dedicati al Sacro Cuore, a San Giacomo, alla Madonna del Rosario ed ai Santi Bovo ed Antonio da Padova.

Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea -Frazione S.Andrea di Cassine


immagine ingrandita Chiesa di Sant'Andrea - Vista del complesso (apre in nuova finestra)
L'antica chiesa di Sant'Andrea adiacente alla nuova chiesa, conserva varie strutture romaniche. Essa è l'unico edificio sopravvissuto con parti romaniche nel novero delle donazioni che il Vescovo Dudone nel 1023 - 1033 ha fatto al monastero da lui fondato di San Pietro d'Acqui e confermata da San Guido Vescovo, nel 1040 - 1041, ribadendo al contempo il diritto del Vescovo di controllare l'elezione dell'abate ed assoggettando la regola alle limitazioni dell'autorità vescovile.
Tale chiesa assunse il titolo di parrocchia nel 1848 anno in cui furono unite in unica parrocchia le chiese di San Lorenzo e San Giacomo.
L'odierna chiesa parrocchiale di S.Andrea fu costruita, proprio cent'anni dopo la costituzione della parrocchia in Sant'Andrea, in forme neo-paleocristiane per volere dell'allora parroco don Giuseppe Carrara, nel 1948 inaugurata da Mons. Dell'Omo vescovo di Acqui .

Chiesa parrocchiale di San Domenico- Caranzano

immagine ingrandita Chiesa di San Domenico - Facciata (apre in nuova finestra)
La chiesa parrocchiale di San Domenico fa parte di un insieme di fabbricati cresciuti intorno al nucleo centrale sorto a partire dal 1703, per opera degli abitanti del luogo ed in particolare di Giovanni Antonio Faccio e Giuseppe Gianzonio (o Gianzone).
Il 16 gennaio sorse nella popolazione di Caranzano, il proposito di costituire in parrocchia la chiesa di San Domenico.
Il 19 maggio 1929, si pose la prima pietra per la costruzione di una nuova canonica, essendo la vecchia già edificata nel 1791 e riparata, o rifatta nel 1860, non più in grado di assolvere ale nuove esigenze della parrocchia.
La facciata è dotata di un piccolo portico, aggiunto in tempi successivi, dal quale si accede all'ingresso; l'interno a sala è costituito da un'unica navata a sviluppo rettangolare ritmata da una serie di tre lesene per lato che originano altrettante volte a crociera.
Sul fondo, ad un livello leggermente più alto della navata, è il presbiterio con l'altare così documentato nel 1753: "...l'altare è costruito alla Romana, in mezzo del quale è un nicchio di stucco colorito che serve d'Icona, dentro al quale sta riposta una bellissima statua d'alabastro rappresentante Maria Vergine col Bambino Gesù in braccio pur d'alabastro".
Oggi la statua è conservata sulla parete sinistra. A conclusione dell'edificio vi è l'abside a forma poligonale. Esternamente, sul lato destro, a metà circa della chiesa si trova il campanile in mattoni a vista.

 

Chiesa parrocchiale di Santa Maria in Fontaniale- Gavonata

immagine ingrandita Chiesa di Santa Maria di Fontaniale - Vista laterale (apre in nuova finestra)
La chiesa di Santa Maria di Fontaniale, così denominata perchè collocata presso un'antica fonte, fu dipendenza dell'Abbazia di Santa Giustina di Sezzadio, e sorse sui terreni che il marchese aleramico Otberto, donò nel 1030 ai monaci Benedettini.
In seguito alla decadenza benedettina, l'Abbazia di Santa Giustina, nel 1478 passò alle famiglie Petracoli di Cortona e ai Corte di Pavia.
Nel 1592 divenne proprietà della Congregazione degli Oblati di Sant'Ambrogio di Milano, istituita nel 1578 da San Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano.
Per interessamento del Cardinale Borromeo, Papa Gregorio XIII avendo già riconosciuto la nuova Congregazione, con un breve del gennaio 1582 incorporava e univa la Badia di Sezzadio agli Oblati di Sant'Ambrogio e questi, all'ingresso in Santa Giustina, dedicarono le loro cure anche alla chiesa di Santa Maria di Fontaniale.
E' del 1851 la prima petizione per l'erezione della parrocchia che però avvenne solo con Monsignor Del Ponte il 23 febbraio 1929, primo parroco don Giudo Thea. Essant. La chiesa divenne parrocchia sotto il titolo di Santa Maria in Fontaniale con co-Patrono San Giovanni Nepomuceno di Boemia.
L'attuale edificio posto presso un complesso di antichi cascinali si presenta con una facciata di tipo barocco, l'interno ad una navata e due cappelle laterali che formano un transetto.
Nella cappella di sinistra si vede una pregevole tela seicentesca con l'Annunciazione.
Nella niccchia sull'altare maggiore fu posta dal 1598, ad opera dell'Oblato Marco Aurelio Grattarola, la statua della Madonna in legno policromo, dichiarata dal popolo miracolosa già pochi anni dopo, perciò la chiesa assunse il titolo di Beata Vergine dei Miracoli.

Cassine: Terra di storia - Storia di Terra
Note storiche tratte da:
Cassine: Terra di storia - Storia di Terra
a cura di S. Arditi e G. Corrado
e sito comune Cassine
https://www.comune.cassine.al.it/ e da Camminiamo Insieme bollettino delle parrocchie di Cassine Pasqua 2004