Suore "Ferrandine" da 16 anni a Cassine e da 25 in Italia

30.05.2014 16:05

Suore comunemente denominate “Ferrandine” dal nome del loro fondatore mons. Ferrando sono dell’ordine delle Suore Missionarie di Maria Aiuto dei Cristiani, da 25 anni in Italia sono presenti da noi a Cassine dal 1998 e dal 2004 in Acqui, e 1994 a Rossiglione dove gestiscono una casa di riposo. Le Suore Missionarie di Maria Aiuto dei Cristiani furono fondate dal Servo di Dio Mons. Stefano Ferrando nacque a Rossiglione (Genova) il 28 settembre 1895 da Agostino Ferrando e Giuseppina Salvi, sin da adolescente avvertì la vocazione religiosa ed entrò nella Società Salesiana di s. Giovanni Bosco. Rossiglione A vent’anni nel 1915, gli giunse la chiamata alle armi, l’Italia era coinvolta nella Prima Guerra Mondiale e per quattro anni fu sergente nella Sanità a ridosso della prima linea.
In quest’opera si fece onore soccorrendo con la barella i feriti, tra lo scoppio delle bombe; per il suo “sprezzo del pericolo” gli fu assegnata la medaglia d’argento al V. M. nel 1917.
Nel 1920, sano e salvo, Stefano Ferrando poté ritornare tra i suoi salesiani, riprendendo gli studi interrotti e il 18 marzo 1923 fu ordinato sacerdote a Borgo San Martino. 
Qualche mese dopo ricevé l’incarico di capo spedizione di dieci giovanissimi salesiani e aspiranti salesiani, che avrebbero fatto l’anno di noviziato in India e precisamente in Assam.
Pur stupito dell’improvvisa decisione, che lo vedeva impreparato soprattutto per la sua non conoscenza dell’inglese, allora lingua ufficiale dell’India, il giovane sacerdote non rifiutò, ma ubbidì lo stesso come del resto farà per tutta la vita. Mons. Stefano Ferrando fu l’artefice della ricostruzione nel 1967, della grande cattedrale e del complesso missionario, dopo i disastrosi incendi del 1936; fondò le ‘Suore Missionarie Catechiste’ tutte indiane, per sostituire in futuro le ‘Figlie di Maria Ausiliatrice’ venute dall’Italia; preparò la fondazione delle nuove diocesi di Dibrugarch e di Tezpur e della nuova archidiocesi di Shillong (1969). Fu al Concilio Vaticano II e nello spirito dello stesso Concilio, il 20 giugno 1969 a quasi 75 anni, presentò a papa Paolo VI le sue dimissioni, il pontefice accettandole gli conferì la dignità di Arcivescovo Titolare di Troina.
Al suo posto a coronamento di tutti i suoi sforzi per il clero locale, fu nominato un arcivescovo indiano mons. D’Rosario e indiani furono gli altri due vescovi delle nuove diocesi da lui preparate nella costituzione; prima di lasciare l’India consacrò uno dei due vescovi, che era un ragazzino da lui conosciuto nei primi tempi della sua opera missionaria. 
Aveva trovato in Assam 4000 cattolici, ne lasciava 500.000. Ritornò fra la sua gente nel 1972 per quattro mesi come ‘pellegrino apostolico’ e consacrò la completata Cattedrale Arcivescovile di Shillong il 24 aprile 1973.
In Italia il vecchio missionario si ritirò nella Casa Salesiana di Quarto (Genova); a chi gli domandava come mai aveva lasciato l’India dopo 47 anni di missione, rispondeva: “Perché finalmente è spuntato il giorno che da 47 anni sospiravo, il giorno in cui la Chiesa in India può far da sé!”:
Morì il 20 giugno 1979 nella Casa di Quarto; nel 1987 le suore indiane richiesero i resti mortali del loro Fondatore e il 12 novembre 1987 l’urna di mons. Stefano Ferrando fu deposta nella Cappella del Convento di S. Margherita a Shillong, sua seconda patria.